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In occasione della giornata internazionale per la disabilità del 2018 mi venne chiesto di disegnare un poster. La prima bozza fu un atletico omino stilizzato, con gli arti di diversa dimensione e un occhio solo, ritratto nell’atto di saltare un ostacolo. La committenza respinse la proposta, ritenendola offensiva e sollecitando al disegno di un soggetto “normodotato”. Perché la disabilità non può essere rappresentata? Perché è ritenuta offensiva nei confronti dei disabili stessi e dei non disabili? Perché i nostri canoni di bellezza escludono una parte così vasta della popolazione? Da queste riflessioni nasce il poster presentato.
DISABILITY, BEAUTY AND REPRESENTATION
On the occasion of the International Day of People with Disability of 2018, I was asked to design a poster. The first draft was an athletic stylized stickman, with limbs of different dimensions and one eye only, portrayed in the act of jumping an obstacle.
The client rejected the proposal, considering it offensive and asked for an “able-bodied” character.
Why cannot disability be represented? Why is it considered offensive towards people with disability themselves? Why do our beauty standards exclude such a large part of the population?
From these considerations comes the poster here presented.