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Titolo e concept del progetto/opera:
BRESSANI Federico, Liceo Artistico Apolloni, Fano
CI TOCCAMMO E IL SOLE RISE Utilizzando come mezzo un illustrazione tratta da una poesia, che ho scritto ispirandomi a un’esperienza di collaborazione con i ragazzi disabili della nostra scuola ho voluto esprimere la possibilità di un contatto, che scavalchi le barriere che il corpo e la normalità hanno creato, rendendo difficile il coinvolgimento fra disabili e non.Ma se si scava oltre l’aspetto e i limiti, ci si può comunque mettere in contatto in maniera diretta, tramite scambi di emozioni che sanno rianimare anche gli spiriti assopiti.Potendo osservare con occhi transigenti che non vedono il diverso, ma che piuttosto cercano con insistenza un punto comune, che dia la possibilità di un movimento coinvolgente per entrambe le parti. Alla ricerca di un minimo comune multiplo che azzera le differenze che la vita ha posto come limite.Punti comuni ce ne sono, me ne accorgo guardandogli negli occhi sentendo l’essenza della vita che mi guarda, avvolta con un illusorio velo di semplicità, dietro al quale si cela una verità particolare che se colta sa scuotere ogni animo. Trovando un’interazione che sappia muovere il corpo verso una stessa direzione senza alcuna differenza.Dimensioni 29 x 42Tecnica disegni a matite grafite RAGGI TERRENI Fuori dalla finestra,il temporale minacciososcagliava acqua sull’asfaltoe il cielo dava l’illusione della notte,coprendo il sole con delle nuvolecome nascosto da un velo nero.In quel momento all’interno delle finestreLa luce artificiale,illuminava.Ma in un istante la stanzasi riempì di un bagliore,come se il sole da dietro quelle nubi,si fosse spostato sull’uscio della porta.ma non era il solead essere arrivato piuttosto i suoi raggi più belliper far risplenderei nostri stati d’animomentre lui non poteva donarci la sua presenza.entrarono dei ragazzie il loro volto innocenteemanava un’energiache può scaturire solo dagli animi candidisenza alcuna ombra,ed io colsi quella forza che il mio animosporcato dalla quotidianitànon conosceva.con grande sorpresa mi prese la consapevolezzadell’esistenza di grandi emozioniche con enorme caparbietàsovrastavano le altre,vecchie e consumate ormai da giorni.Quei portatori inconsapevoli di luce, si misero al nostro fiancofacendoci splenderedella loro luce, almeno per un’ora.i vuoti fogli bianchi a disposizioneSi fecero ignari portatoridi emozioni.Dipinsero delle immagini, già nel mondo,interpretandole a loro modo,reinventando in un istante i paesaggiche di solito mutanosolo con il passar dei secoli.Vidi le loro mani stringere pastelli, matite e pennelli e muoverli in quelcandido sfondo, con movimentibrevi e istintivi,creando un filo conduttore direttoche collegava la loro mentefantasiosa con il foglio.All’improvviso ho capito.Quel che vedonoSenza alcun genere di filtro che ne condizionassela forma e il colore.Mi tirarono addossola loro verità,il loro modo di pensare, insomma,se stessi.Muri e barriere caddero,sbriciolandosi su se stessi.Le pareti si facevano forzaa vicenda per riuscire a contenerequell’esuberante energiache imperterrita si sprigionava.Le ore si fecero minuti,